«La filiera è nelle nostre mani»: Federmobili rilancia l’orgoglio della distribuzione indipendente
Il presidente nazionale Stefano Calzavara, all’assemblea della federazione, fa il punto sulle attività del 2025 e lancia una sfida: «Uniti, possiamo ridare forza e attrattività ai negozi di mobili italiani»
MILANO – «Non pieghiamoci alla produzione, non arrendiamoci a una distribuzione appiattita: creiamo insieme un sistema forte e indipendente, valorizzando le nostre storie, le nostre imprese, i nostri cognomi».
Con queste parole, pronunciate in chiusura della sua relazione, il presidente nazionale di Federmobili Confcommercio, Stefano Calzavara, ha concluso l’assemblea generale della federazione. Un appuntamento che, come da tradizione, ha rappresentato il momento per condividere dati, strategie e progetti futuri, in un contesto congiunturale complesso ma ancora ricco di potenzialità.
Oltre la crisi: resilienza e visione strategica
Il 2024 si è chiuso con un calo del 6% nelle vendite del comparto arredo, un dato che impone attenzione ma che non spegne la fiducia. «Il confronto con altri settori, basti pensare all’abbigliamento, in forte sofferenza, evidenzia come il nostro sistema distributivo abbia retto meglio del previsto», ha evidenziato Calzavara.
Le aziende, grazie a capacità di adattamento e investimenti mirati, hanno mostrato una vitalità che la federazione intende sostenere con azioni concrete: monitoraggio costante tramite l’Osservatorio delle vendite, iniziative di rappresentanza istituzionale, e nuove attività formative.
Bonus mobili e lobbying: il risultato di un lavoro continuo
Tra i principali successi messi in evidenza, l’incontro in Senato per promuovere la stabilizzazione del Bonus Mobili. Non più una semplice proroga, ma una proposta strutturale in vista del prossimo DEF: «Abbiamo dimostrato con dati alla mano che il bonus è un investimento, non un costo. Favorisce consumi, occupazione e valorizza il made in Italy». È il frutto di un’intensa attività di lobbying, condotta anche attraverso la presenza strategica al Salone del Mobile di Milano, oggi punto di riferimento e vetrina associativa per Federmobili.
Più rappresentanza, più rete
Il nuovo statuto approvato nel 2024 ha ridisegnato la governance, rafforzando la rappresentanza dei territori e promuovendo la costituzione di nuove realtà locali. Un passaggio che ha reso la federazione più inclusiva e strutturata. In questo solco si inserisce anche la cooptazione di Calzavara nel Consiglio nazionale di Confcommercio, risultato di un lavoro condiviso con le territoriali e con il sistema confederale di Milano e Roma: «Un onore che interpreto come una responsabilità ulteriore nei confronti del settore che rappresentiamo».
Formazione, sostenibilità e nuovi strumenti digitali
Altro asse portante della relazione è la formazione, potenziata grazie all’Academy Federmobili. I cinque corsi attivati nel 2024 hanno toccato temi centrali: dalla vendita al post vendita, dalla neuroarchitettura all’innovazione digitale, fino alla cromopsicologia applicata al retail. Entro fine 2025 partirà anche il corso per montatori qualificati, in collaborazione con Würth e Cosmob.
Nel frattempo, il settore si confronta con una nuova sfida: la responsabilità estesa del produttore (EPR). Il neonato Consorzio EPR, promosso da FederlegnoArredo, punta a gestire in modo sistemico il fine vita dei prodotti. Federmobili, coinvolta fin dall’inizio, ha contribuito con un’indagine tra le imprese della distribuzione, invitando tutti a partecipare per affrontare preparati la transizione green.
Comunicare l’identità, costruire comunità
Una federazione forte deve sapersi raccontare. È da questa consapevolezza che nasce il rilancio del marketing associativo, con il potenziamento del sito, dei social e un nuovo progetto in cantiere: un podcast dedicato al settore.
«Il valore dell’adesione va costantemente comunicato, non solo per attrarre nuovi soci, ma anche per rafforzare il senso di appartenenza», ha sottolineato Calzavara.
Un patrimonio da non disperdere
Nel suo intervento conclusivo, il presidente ha voluto riportare l’attenzione sull’identità del settore, sull’orgoglio di far parte di una filiera che affonda le radici in storie familiari e imprenditoriali uniche: «Abbiamo conoscenze che pochi hanno, esperienza che nessuno può avere. Uniamoci per ridare forza ai nostri negozi, alla distribuzione indipendente, alla nostra capacità di essere attrattivi. Il nostro brand vale più di tanta cattiva comunicazione».
