Approvato il Decreto “CURA ITALIA”
Emergenza COVID-19 – Decreto legge recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 (cd. “Cura Italia”)
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Edizione straordinaria n.70 del 17 marzo 2020), ed è entrato contestualmente in vigore, il decreto legge 17 marzo 2020, n.18 – varato nel pomeriggio del 16 marzo dal Governo – recante “misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse alla emergenza epidemiologica COVID-19” (cd decreto “Cura Italia”).
Il provvedimento rappresenta un primo tassello del piano di azione del Governo per contrastare gli effetti della crisi epidemiologica sul piano economico e sociale.
Le misure adottate – che offrono una prima, ma certo non sufficiente risposta alle istanze formulate dalla Confederazione al Governo in queste settimane – si articolano su quattro assi tematici e altre misure settoriali:
- finanziamento e altre misure per il potenziamento dei Sistema sanitario nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza (per circa tre miliardi e mezzo);
- sostegno ad occupazione e lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito (per circa 10 miliardi);
- supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del Fondo centrale di garanzia;
- sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi e premi ai dipendenti che restano in servizio.
Tra le misure di sostegno ad occupazione e lavoratori (dipendenti e autonomi) si evidenziano l’estensione “universale” degli ammortizzatori sociali, i congedi per famiglie, l’indennità per lavoratori autonomi e professionisti e il “premio” per i dipendenti.
Tali provvedimenti si aggiungono a quelli già adottati d’urgenza dal Governo per evitare che la crisi transitoria delle attività economiche indotta dall’epidemia di COVID-19 produca effetti permanenti, come la scomparsa definitiva di imprese nei settori maggiormente colpiti. In particolare, con i precedenti interventi, sono stati sospesi adempimenti tributari e pagamenti di contributi e mutui per gli abitanti della ex “zona rossa”, sono stati aperti gli ammortizzatori sociali a soggetti che in condizioni ordinarie non ne beneficiano, sono state potenziate le modalità di lavoro a distanza ed è stato garantito sostegno al settore del turismo.
Il commento del Presidente di Federmobili Mauro Mamoli:
“Questo Decreto, per il mondo dell’impresa, ha l’effetto di una garza, senza cerotto, su una ferita sanguinante! Già alla fine di questo mese, e sicuramente per le scadenze di Aprile (per quanto possiamo prevedere ad oggi, salvo un ulteriore protrarsi dell’emergenza) molti rivenditori non riusciranno a fare fronte ai pagamenti dovuti. Una crisi di liquidità dei rivenditori di arredamento – generata dall’emergenza Covid19 – che, inevitabilmente, può mettere in difficoltà il Sistema Arredo in Italia – con ripercussioni sicure anche verso l’estero.”
“La proposta che avanzo, in parole semplici, è una sorta di “Patto di Solidarietà tra imprese” che evidenzi che la distribuzione non è in grado di pagare e l’industria che, preso atto delle difficoltà, non può sostituirsi alle Banche, agli Istituti di Credito o allo Stato, chiede un aiuto concreto, ma soprattutto motivato e verificabile, per far fronte a problemi di liquidità sollecitando il Governo ad adottare ulteriori misure urgenti e immediate di sostegno finanziario alle imprese, come tra l’altro previsto dallo stesso decreto Cura Italia”.
LE PRINCIPALI MISURE DI INTERESSE PER IL NOSTRO SETTORE:
Sostegno ai lavoratori e alle aziende, con l’obiettivo che nessuno perda il posto di lavoro a causa dell’emergenza
– la cassa integrazione in deroga viene estesa all’intero territorio nazionale, a tutti i dipendenti, di tutti i settori produttivi. I datori di lavoro, comprese le aziende con meno di 5 dipendenti, che sospendono o riducono l’attività a seguito dell’emergenza epidemiologica, possono ricorrere alla cassa integrazione guadagni in deroga con la nuova causale “COVID-19” per la durata massima di 9 settimane. Tale possibilità viene estesa anche alle imprese che già beneficiano della cassa integrazione straordinaria;
– la possibilità di accesso all’assegno ordinario con causale “emergenza COVID-19” è esteso anche ai lavoratori dipendenti presso datori di lavoro iscritti al Fondo di integrazione salariale (FIS) che occupano mediamente più di 5 dipendenti;
– è riconosciuto un indennizzo di 600 euro, su base mensile, non tassabile, per i lavoratori autonomi e le partite IVA. L’indennizzo va ad una platea di quasi 5 milioni di persone: professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli;
– si prevede l’equiparazione alla malattia del periodo trascorso in quarantena o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva per Covid-19, per il settore privato (per il settore pubblico l’equiparazione era già stata inserita nel DL del 9 marzo 2020);
– il numero di giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, in caso di handicap grave è incrementato di ulteriori complessive dodici giornate;
– l’incremento della dotazione dei contratti di sviluppo, per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese;
Sostegno alla liquidità delle famiglie e delle imprese
Per evitare a imprese e nuclei familiari la carenza di liquidità sono stati previsti numerosi interventi, anche attraverso la collaborazione con il sistema bancario. Di seguito i principali.
– Una moratoria dei finanziamenti a micro, piccole e medie imprese (che riguarda mutui, leasing, aperture di credito e finanziamenti a breve in scadenza);
– Potenziamento del fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, anche per la rinegoziazione dei prestiti esistenti. Le modifiche riguardano nel dettaglio:
- la gratuità della garanzia del fondo, con la sospensione dell’obbligo di versamento delle previste commissioni per l’accesso al fondo stesso;
- l’ammissibilità alla garanzia di operazioni di rinegoziazione del debito, per consentire di venire incontro a prevedibili, immediate esigenze di liquidità di imprese ritenute affidabili dal sistema bancario;
- l’allungamento automatico della garanzia nell’ipotesi di moratoria o sospensione del finanziamento correlata all’emergenza coronavirus;
- la previsione, per le operazioni di importo fino a 100.000 euro, di procedure di valutazione per l’accesso al fondo ristrette ai soli profili economico-finanziari al fine di ammettere alla garanzia anche imprese che registrano tensioni col sistema finanziario in ragione della crisi connessa all’epidemia;
- eliminazione della commissione di mancato perfezionamento per tutte le operazioni non perfezionate;
- la possibilità di cumulare la garanzia del fondo con altre forme di garanzia acquisite per operazioni di importo e durata rilevanti nel settore turistico alberghiero e delle attività immobiliari;
- la possibilità di accrescere lo spessore della tranche junior garantita dal Fondo a fronte di portafogli destinati ad imprese/settori/filiere maggiormente danneggiati dall’epidemia;
- la possibilità di istituire sezioni speciali del fondo per sostenere l’accesso al credito di determinati settori economici o filiere di imprese, su iniziativa delle Amministrazioni di settore anche unitamente alle associazioni ed enti di riferimento
- la sospensione dei termini operativi del fondo;
- estensione del limite per la concessione della garanzia da 2,5 milioni a 5 milioni di finanziamento;
- estensione a soggetti privati della facoltà di contribuire a incrementare la dotazione del fondo p.m.i. (oggi riconosciuta a banche, Regioni e altri enti e organismi pubblici, con l’intervento di Cassa depositi e prestiti e di Sace);
- facilitazione per l’erogazione di garanzie per finanziamenti a lavoratori autonomi, liberi professionisti e imprenditori individuali;
- estensione dell’impiego delle risorse del Fondo;
– rafforzamento dei Confidi per le microimprese, attraverso misure di semplificazione;
– estensione ai lavoratori autonomi e semplificazione dell’utilizzo del fondo per mutui prima casa;
– la costituzione presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale di un Fondo per la promozione integrata, finalizzato a sostenere l’internazionalizzazione del sistema Paese;
– introduzione di un meccanismo di controgaranzia per le banche, da parte di Cassa depositi e prestiti, con cui consentire l’espansione del credito anche alle imprese medio-grandi impattate dalla crisi. L’obiettivo è di liberare così circa 10 miliardi di ulteriori investimenti;
– incentivo alla cessione dei crediti deteriorati (NPL) mediante conversione delle attività fiscali differite (DTA) in crediti di imposta per imprese finanziarie ed industriali;
– l’istituzione di un fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo e ulteriori disposizioni urgenti per sostenere il settore della cultura;
– l’aumento delle anticipazioni del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 nell’ambito dei Piani Operativi delle Amministrazioni Centrali e dei Patti per lo sviluppo, con la possibilità di richiedere il venti per cento delle risorse assegnate ai singoli interventi, qualora questi ultimi siano dotati di progetto esecutivo approvato o definitivo approvato in caso di affidamento congiunto della progettazione ed esecuzione dei lavori.
Misure in campo fiscale, allo scopo di evitare che obbligazioni e adempimenti aggravino i problemi di liquidità
– sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi per contribuenti con fatturato fino a 2 milioni di euro (versamenti IVA, ritenute e contributi di marzo);
– differimento scadenze – per gli operatori economici ai quali non si applica la sospensione, il termine per i versamenti dovuti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, inclusi quelli relativi ai contributi previdenziali ed assistenziali ed ai premi per l’assicurazione obbligatoria, dal 16 marzo viene posticipato al 20 marzo;
– disapplicazione della ritenuta d’acconto per professionisti senza dipendenti, con ricavi o compensi non superiori a euro 400.000 nel periodo di imposta precedente, sulle fatture di marzo e aprile;
– sospensione sino al 31 maggio 2020 dei termini relativi alle attività di liquidazione, di controllo, di accertamento, di riscossione e di contenzioso, da parte degli uffici dell’ Agenzia delle entrate;
– sospensione dei termini per la riscossione di cartelle esattoriali, per saldo e stralcio e per rottamazione-ter, sospensione dell’invio nuove cartelle e sospensione degli atti esecutivi;
– premi ai lavoratori: ai lavoratori con reddito annuo lordo fino a 40.000 euro che nel mese di marzo svolgono la propria prestazione sul luogo di lavoro (non in smart working) viene riconosciuto un premio di 100 euro, non tassabile (in proporzione ai giorni lavorati);
– l’introduzione di incentivi e contributi per la sanificazione e sicurezza sul lavoro: per le imprese vengono introdotti incentivi per gli interventi di sanificazione e di aumento della sicurezza sul lavoro, attraverso la concessione di un credito d’ imposta, nonché contributi attraverso la costituzione di un fondo INAIL; analoghi contributi sono previsti anche per gli enti locali attraverso uno specifico fondo
– donazioni COVID-19 – la deducibilità delle donazioni effettuate dalle imprese ai sensi dell’articolo 27 L. 133/99 viene estesa; inoltra viene introdotta una detrazione per le donazioni delle persone fisiche fino a un beneficio massimo di 30.000 euro;
– affitti commerciali – a negozi e botteghe viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione del mese di marzo;
– disposizioni in materia di trasporto stradale e trasporto di pubblico di persone, per contrastare gli effetti derivanti dalla diffusione del Covid-19 sugli operatori di servizio di trasporto pubblico regionale e locale e sui gestori di servizi di trasporto scolastico, nonché di trasporto navale, come l’esenzione temporanea dal pagamento della tassa di ancoraggio delle operazioni commerciali effettuate nell’ambito di porti, rade o spiagge dello Stato e la sospensione dei canoni per le operazioni portuali fino al 31 luglio 2020;
– la sospensione fino al 31 maggio 2020 dei versamenti dei canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi pubblici dello Stato e degli enti territoriali per le associazioni e società sportive, professionistiche e dilettantistiche, che operano sull’intero territorio nazionale;
LA POSIZIONE DI CONFCOMMERCIO
“Per quanto fin qui emerso, Confcommercio segnala, nell’immediato, la scelta – per settori particolarmente colpiti dall’emergenza (turismo e pubblici esercizi, trasporto passeggeri e trasporto merci, imprese culturali, eccetera) e per soggetti con ricavi o compensi non superiori ai 2 milioni di euro – della sospensione di adempimenti e scadenze fiscali e contributive relativi al mese di marzo, nonché (per i soli settori ‘critici’) di adempimenti e scadenze contributive anche per il mese di aprile. Andrebbero però tenuti in considerazione anche gli appuntamenti di aprile fin qui non sospesi. Si renderà comunque necessaria una più ampia e inclusiva ‘moratoria fiscale’, anche in riferimento alle criticità della ripresa dei versamenti già da maggio e della loro insufficiente rateizzazione, nonché all’esigenza di intervenire anche sul versante dei tributi locali. Per i soggetti non rientranti nella sospensione, risulta poi davvero troppo breve il rinvio tecnico dei versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni dal 16 al 20 marzo”: questo il commento di Confcommercio al decreto “Cura Italia” varato dal Consiglio dei Ministri.
“Sul versante dell’accesso al credito e del sostegno della liquidità – prosegue Confcommercio – di rilievo il potenziamento per 1,2 miliardi di euro delle disponibilità del Fondo centrale di garanzia con innalzamento della garanzia diretta fino all’80 per cento e della riassicurazione fino al 90 per cento, nonché la moratoria sui prestiti bancari fino a settembre 2020. Andrà comunque dato particolare impulso all’erogazione di nuovo credito. E ciò non solo con il previsto supporto di Cassa Depositi e Prestiti alle banche, ma anche attraverso una rivisitazione in sede europea delle normative prudenziali in materia di capitale bancario. Sempre in sede europea, andrà tempestivamente definito un regime d’aiuto straordinario. Si registra, ancora, l’introduzione di un credito d’imposta sulle locazioni commerciali nella misura del 60%: troppo modesta, però, la previsione di una sua applicazione al solo mese di marzo 2020”.
“Così pure va segnalata l’indennità in favore di lavoratori autonomi e professionisti, prevista come ‘una tantum’ nella misura di 600 euro per il mese di marzo e di cui è stata annunciata la riproposizione per il mese di aprile. In favore di lavoratori autonomi e professionisti, si rende inoltre possibile l’intervento del Fondo di solidarietà per i mutui prima casa. Quanto alla tenuta dell’occupazione, risulta confermata l’apertura universalistica degli strumenti di cassa integrazione e del fondo di integrazione salariale. Ma persiste la necessità di semplificazioni procedurali per la tempestività dell’accesso a tali strumenti e della loro attivazione. In materia di adempimenti , bene, la proroga al prossimo 30 giugno dei termini per la presentazione della dichiarazione ambientale sui rifiuti prodotti (MUD)”.
“Bisogna fare presto e di più – conclude la Confederazione – anche sul fronte della ricostruzione. Con buoni investimenti e buone scelte in materia di semplificazione, di innovazione e di alleggerimento delle tasse, come ha ricordato il presidente Conte. Ma anche con mirati strumenti di impulso della domanda: a partire, quando sarà il momento, dal sostegno delle vacanze in Italia degli italiani”.